mercoledì 23 dicembre 2009


Sento bruciarmi il fuoco nelle vene. Devo uscire di qui al piu' presto. Uscire di casa, correre nei campi alla luce chiara della luna. Correre nella terra, morbida, profonda, umida. L'erba alta mi bagna i pantaloni e sento i vapori della brina che mi inseguono nel buio, nel freddo. Ho bisogno di correre piu' forte che posso. Mi devo sfogare, come un terremoto che squarcia profondo dalle gole ripiene di bollore; cosi' mi sento, come ultima dirompente resistenza del gorgoglio rubino e ruggente immersa nel fumoso pallido chiarore del creato. Come mi assorbe lentamente la notte, liberandomi dei piccoli e grandi pensieri della insensata sovrastruttura. Come una metamorfosi, sento cadermi a terra leggero come un fiocco di neve. Temporeggio un poco. Divento acqua per riaffondare le mie radici dapprima frettolosamente, poi mi immergo appagatamente tra le zolle e impregno tutti gli anfratti disponibili disperdendomi in un senso profondo di pace. Mi fondo nella Natura con estrema disinvoltezza, a memoria di una reciprocità senza ombra di dubbio fraterna.
Per la Grazia che ci concedi, sii Beata.