domenica 16 settembre 2007

Alpe Veglia ( 1761 m. ) / 15 - 16 Settembre 2007

ALPE VEGLIA:
Pasti a base di puntine di drago, midollo di tigre, pancetta di Mammùt, salsiccia di Cerbero fresco, polenta di salgemma contorni di quarzo, cristallizazioni di cobalto, con abbondante innaffiatura di mosto e vinacce miste. Alpe Veglia, frazione del Comune di Varzo, parco naturale di una delle 13 contee di Bagòr figlio di Scrock sorella di Crack, è base per diverse passeggiate ed escursioni prevalentemente a carattere bucolico virgiliane. Alpe veglia si presenta come una stupenda conca piena di pascoli e gru tipiche della scìura Maria da spot TeleLombardia, urbanizzante (e traumatizzante) urban life-style da ville a schiera dell'ultima generazione, anche se... sempre National Pacco rimane. Alpe Sveglia accoglie diverse spettacolarità paesaggistiche accessibili a tutti, dall'esperto alpinista alla bestia da spiaggia detta anche Vitellone maschio etero adulto bòve. Per informativa a carattere di utilità sociale il vitellone over 18 (ovvero adulto) solitamente pascola nel fine settimana tra il Cocoricò di Riccione e la serata Diabolica al Nautilus di Baranzate ma raramente ed eccezionalmente, attirato dalla manza sciagurata donna femmina in età post-adolescenziale con voglie da parto, se ne può trovare qualche esemplare anche nelle alte regioni degli dèi delle Alpi, oltre i 3200 metri. La manza adulta infatti sovente può obbligare il vitellone da spiaggia a mansioni diverse da quelle rutinarie di fancazzismo da plebablia, màle sociale strategicamente posizionato in maniera ampiamente (e saldamente) stratificata nella società italiana, ma non apriamo discorsi di più ampie vedute... Fatto sta sa'rcazzo che noi siamo qua per il ritrovo annuale della androcchia di Fàlafur figlio di Gnù di Bagòr e così è. Scegliamo comunitariamente tra la miriade di opportunità sportive votate alla dività montanara. E' da sapersi che l'Alpe Veglia infatti non è solo luogo di Passeggiate di livello T, E, EE ed EEA ma vi è una variegata opzionalità di tracce alpinistiche sia su roccia che su ghiaccio. In particolare per il ghiaccio si segnala la traversata a Binn per la Svizzera con passaggi di ghiaccio misto roccia, solo per alpinisti esperti. Inoltre anche il più sciacallato degli alpinisti può sognare, alle terza birra e al quarto ginepy, di scalare in serata il monte Leone 3.553 metri, salvo poi scoprire essere ben più distante quello che a occhio può sembrare una maestosa passeggiata di II° grado su scala mobile 5° piano Ikea. Il Monte Leone si impone sulla valle tutta, con ghiacciai notevoli in vista. Ad esso viene attribuito una difficoltà della tecnica alpina accessibile ai più. Unica avvertenza, non fare i pirla in invernale. Si segnala anche la presenza di attività di scialpinismo in inverno ma non per San Domenico (strada chiusa ed eccessivamente pericolosa, senza protezioni e su asfalto, coperto da ghiaccio e neve su strapiombi...non è il top). Cioè, in concludendo, sostanzialmente può sembrare un posto da pirla ma c'è poco da scherzare. Insomma, Alpe Veglia per l'amante della montagna, sia esso alpinista, escursionista o capra, è una palestra a cielo aperto tutta da scoprire...Allora in questo popò di opzioni ci ritroviamo a dover fare la nostra scelta. Scelta all'unanimità.
- Difficoltà complessive: 9.
- Difficoltà tecniche: 0.
- Difficoltà oggettive ed avvertenze: scosigliato a diabetici, cardiopatici, epatici, bulimici, anoressici e soggetti con problemi di disordine alimentare generico.
-Percorso: arrivare ad AlpeVeglia, uscire dal Lepontino non in barella.

IL SABATO:
Arriviamo a San Domenico al mattino, ci spariamo la salita, ci sediamo a tavola e lo sport inizia. Serata falò con grigliata per la maratona "maiale e Bagòr(do) 2007" happy hour, mangiamo come porci, praticamente mangiamo da 12 ore, praticamente sto facendo la dialisi di proteine, grasso di maiale e birra Bavaria pastorizzata. Mai provato nella vita: cielo nero sulle terre tutte, stelle a scodella di scrofa e bicarbonato di sodio tanto ho gli svarioni a guardare per satelliti Sky. Ci si chiude in tenda per la Veglia del giorno dopo. Ritiro in flatulenze silenti e soffuse, mentre qualcuno più romantico piscia in sordina sulle braci.

LA DOMENICA:
Domenica di Pasqua, la fine del Ramadam, il capodanno cinese in Paolo sarpi, non ho capito di chi sia il matrimonio o chi è stato circonciso, siamo al terzo, quarto giro di polenta capriolo, brasato, i funghi li abbiamo finiti noi il giorno prima appena atterrati dal Biafra, 2 bottiglie di vino pro-capite, medie da allarme sociale, da weekend a Morbegno alla festa delle cantine. Come cazzo non si sa paghiamo la metà del giorno prima, presumibile sconto passaggio da realtà economico di tipo famigliare a vendita all'ingrosso, o meglio all'ingrasso. Siamo tutti seccati e ripensiamo un'attimo che tra una salsiccia e l'altra, una polenta e un bombardino alla fine abbiamo trovato il tempo per vedere anche un paio di laghi, scattare due foto e fare due passi. Alla fine è un'anno che non ci vediamo ragazzi cari, ma è stato proprio bello rivedervi tutti per il rito del Bagòr(do). E con gioia abbiamo subissato alla grande la leggenda della rosa nera di Liubana, cazzata troppo grande anche per noi drughi figli di draghi. Bè, la prendo come il capodanno ebraico o la festa delle 7 lune rosse e vi auguro quindi buon rientro a tutti, buon compleanno Andre e Simona...Ora compagni ci vediamo per l'appuntamento settimanale ( che nel mio caso diventerà bisestile :D scherzo, 'sto giro ci sto attento !!)



Ema, CDA2007

ema@sorijev.com






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