Questa volta si allarga il cerchio.
Una ospite che diventerà fissa nella compa degli arrampica-aquile.
Monotiri francesi al lago di Garda. L'accoppiata italo-francese sembra girare piuttosto bene.
Si fa presto l'ora di pranzo.
Una boccia di vino, un paio di panini prosciutto e brie e si ammazza lo Zedda Piras, mirto di Sardegna. Poi ancora altri tiri per finire la balena bassa in tranquillità.
Ormai persino i monotiri mi ricordo a memoria...
Ok, siamo pronti per qualcosa di impegnativo.
E il numero giusto per le nostre prime vie in montagna pura e dura ci sono.
Sono andato da primo e molto molto veloce su questi tirelli. L'angelone che tanto odio, in fondo fa miracoli e gli rendo grazia.
Dopo l'allenamento fisico e psicologico in falesia, si profilano le prime impresine.
Magari la torre Eiffel in notturna...
La sto giusto studiando...quanti tiri saranno?
Ema,
CDA 2007.
domenica 18 novembre 2007
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1 commento:
Sai Ema, secondo Alain Robert - mitico pazzo delle imprese di arrampicata illegali - la Tour Eiffel non sarebbe che una "grande scala di ferro"...che vuoi che sia!! 1 tiro per ogni piano, e via!
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