venerdì 26 giugno 2009

Grignone (2403m), Valsassina




Accesso: da Ballabio, Colle Balisio



Percorso: Colle Balisio 723m – Rifugio Brioschi 2403m (Sentiero 31 Balisio/Pialeral 1390m; Sentiero 33 Pialeral-Alta via delle grigne)


NB: Percorso senza difficoltà tecniche se non il pesante dislivello complessivo.



Si sa che quest’anno non è stato propizio all’andare con costanza in montagna...Basta guardare il nostro blog!
Tanta neve, fino a tardi nell’anno, scarsa stabilità del manto nevoso, molti incidenti e valanghe, meteo dispettoso nei fine settimana...insomma un programma di uscite che è slittato nel tempo o si è addirittura riportato su altre attività (bici, ecc.)



Ma al Grignone non si puo dire di no! Ed infatti eccoci per un nuovo epico episodio che ci riporta sulla nostra amata Grigna Settentrionale, con la classica scarpinata dal Rifugio Pialeral al Rifugio Brioschi (sentiero 33 del CAI Grigne). Siamo io e Lorenzo, che, in direttissima da Vienna, e dopo la passeggiata fino a Brunate (CO) voleva spingersi ancora più in alto, per andare a scoprire le mitiche Grigne.



Per quanto mi riguarda, avendo fatto il Grignone una volta sola e più di un anno fà a febbraio (sentiero invernale con ramponi e picozza), avendone sofferto parecchio, e per parecchi giorni, volevo vedere se finalmente avevo fatto alcuni progressi...Da Balisio sono pur sempre 1700m di dislivello, da coprire in meno di 4 ore!
Poi, l’unico parametro che non ha voluto saperne niente ieri è stato il sole; infatti siamo stati assorti nel grigiume dal Pialeral in poi... il dispiacere dell’idea che non avremmo visto niente del spettacolare panorama offerto in generale dalla vetta i giorni di bel tempo mi rammaricava ancora prima di aver infilato il primo scarpone… però ce ne sarebbe voluto ben altro per scoraggiarci.


Sono le 9h20. Dopo aver fatto colazione al volo e parcheggiato la macchina sulla carrozzabile di Colle Balisio, prima della Chiesa del S. Cuore, percorriamo la prima parte costeggiante il fiume, e tramite la mulattiera su nel bosco, giungiamo al Rifugio Pialeral (1390m, 1h30), che ci offre già incantevoli scorci sulla Valsassina sottostante. Passato l’alpeggio e lasciati i pascoli continuiamo sul sentiero 33, su per un costone erboso che si inerpica sempre più seriamente lungo i fianchi ormai quasi spogli di ogni albero. Senza accorgercene, prendiamo il sentiero estivo (cioè non quello invernale che porta fino alla Baita della Bassa, verso la Cresta Confederazione, con traversata alta sulla destra e cresta fino al rifugio), continuiamo sulla sinistra, e giungiamo ad un promontorio oltre il quale possiamo vedere Mandello in fondo valle. Costeggiamo i fianchi di un canalone ancora bello innevato (siamo quasi a luglio!). In fondo in lontananza sulla destra, oltre la nebbia, avvistiamo la bandiera della Baita della Bassa. Come detto prima, noi continuiamo dritti senza deviare sulla classica salita invernale ; infatti giungeremo alla vetta senza passare sulla cresta, ma direttamente da giù, seguendo l’Alta Via delle Grigne. Saliamo a ritmo costante, con poche soste, solo per bere o sgranocchiare un biscotto Ringo...o una mela ;-) Le gambe reggono bene, anche il fiato, e mi sorprendo a parlare senza fiatone mentre cammino...! Tutto ciò ha dell’incredibile. Siccome però non ho punti di riferimento sul tempo che ci rimane da percorrere e la vetta non si vede quasi per nulla, persa in tutta quella nebbia, la parte finale ci sembra durare un’eternità, anche perché ogni persona che incontriamo, che sta scendendo, ci indica che rimangono 30min..e questo ogni 10 min...!



Ma ad un tratto c’è un’improvvisa schiarita, ed eccolo lì, il Brioschi, tale un miraggio che ci indica che finalmente metteremo un taglio ai morsi della fame che ci stanno assalendo da mezzora a questa parte. Ancora pochi metri sull’ultima parte dell’Alta Via, i 4 scalini del rifugio, e ci siamo! Sono le 13h30 precise. Peccato per la scarsità della vista : infatti il Brioschi è letteralmente avvolto nelle nuvole e la nebbia; si vede a malapena il percorso dal quale siamo appena arrivati.


Anyway! Entriamo, e si spolenta di brutto, con vinello, tè e genepi, si fanno 2 chiacchiere poliglote col rifugista e con 2 escursionisti olandesi, e ben presto si fanno le 15h.


E’ ora di scendere!! Niente da segnalare al ritorno, se non l’attimo di pazzia di Lorenzo che decide all’ultimo minuto di rinfrescarsi con un bagnetto “full” nel fiume, di cui l’acqua non avrà superato i 5 gradi...da matti.

Insomma che dire... giornata perfetta, e ottima compagnia. Grande Lorenz!







Romy White Steinbock, in summer season